16 ottobre 2006 - Riflettendo sul sottopasso
La storia del sottopasso è decisamente complicata.
Ho parlato con qualcuno dei cittadini di Cascine e con persone politiche che dovrebbero capirne un po' più di noi comuni mortali, e non sono riuscito a chiarirmi le idee.
L'unica cosa che non mi convince è il metodo politico.
Più ci penso e meno mi piace la gestione di questa faccenda.
Proviamo a chiarire alcuni punti principali.
Le decisioni di questo tipo di solito le deve prendere il sindaco con la giunta. Eventualmente la questione può essere portata in consiglio comunale.
La cittadinanza viene interpellata in caso di decisioni molto contrastate, quando esistono almeno due punti di vista inconciliabili.
Nel caso in cui si decida di interpellare la cittadinanza, penso che la prassi dovrebbe seguire a grandi linee alcuni passi obbligati di questo tipo.
Si definiscono le due (o più) posizioni.
Se definiscono le persone, i comitati o le forze politiche che sostengono ogni posizione.
Si indice un referendum
Ogni parte illustra ai cittadini i pro ed eventualmente i contro della sua proposta
Dopo un tempo minimo, stabilito dallo statuto, si chiamano tutti i cittadini ad esprimere, con voto segreto, la propria scelta.
Nulla è stato fatto di quanto sopra.
La riunione è stata indetta da una forza politica, gli Indipendenti, e non dalla amminstrazione comunale.
I cittadini presenti erano una esigua minoranza, forse 80 persone, contro una popolazione di più di 800 persone.
Le due posizioni non erano chiare, così come non erano chiaro chi sostenesse cosa. C'è voluta più di un'ora per capire che le opzioni erano due, di cui una sostenuta dal Sindaco ed un'altra sostenuta da Conforti e Riva.
Subito è stato chiesto ai cittadini di esprimere la loro preferenza per alzata di mano, senza avere il tempo per meditare, discutere, informarsi, chiedere. Il tutto è stato fatto in meno di mezz'ora.
Risulta evidente a tutti che una simile scelta non può che avere, per l'amminsitrazione comunale, un valore puramente indicativo, e non certo vincolante.
A me pare che vadano ancora chiarite parecchie cose, prima di poter prendere una decisione, che in ogni caso spetta al Sindaco.
Secondo me occorre ancora chiarire questi punti:
A che punto siamo con l'alta velocità? Sono realistiche le voci che parlano di mancanza di fondi e di lavori rimandati sine-die?
Se si dovesse scegliere l'opzione "Sala", siamo sicuri che poi, qualora dovessero davvero completare anche il nuovo sottopasso, potrebbero lavorare senza dover nuovamente bloccare il traffico?
Il nuovo sottopasso è tecnicamente funzionale all'alta velocità? Voglio dire: per completare l'alta velocità, ci sarebbe in ogni caso bisogno di completare il nuovo sottopasso, o dal punto di vista tecnico basterebbe il recupero del sottopasso attuale? Per dirla in modo più semplice, il nuovo sottopasso, serve anche alle ferrovie, o serve solo agli abitanti di Cascine?
Per concludere (sono sempre troppo prolisso!) direi che l'iniziativa di Conforti e Riva, pur con tutti i limiti citati, è stata utile per introdurre il discorso, ma molte cose vanno ancora chiarite.
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