29 ottobre 2006 - Breve chiusura della strada e informazione
L'altra sera, tornando a casa, a Cascate ho visto un cartello che diceva "Chiusura della strada, giorno 27 dalle 8.30 alle 18.00".
Mi sono subito detto "Ci siamo! Iniziano i lavori. Ma quali lavori? Il sottopasso? Quello nuovo? e perchè non ne sappiamo niente?"
Poi ho visto che si trattava, molto più semplicemente, di una breve chiusura per mettere "la trave", un'altro pezzo di quel mostruoso viadotto che passa sopra Cascina Lina.
Mia moglie mi ha detto che in effetti erano stati messi degli avvisi nel negozio di Antonio e al bar.
A costo di sembrare critico per forza, mi chiedo: "E perchè non un manifesto ufficiale del comune, sulla pubblica strada, nei posti normalmente usati per queste comunicazioni?". Voglio dire, se io (come in effetti è successo) non vado al bar e non passo a prendere il pane da Antonio, come faccio a saperlo?
Ho fatto un rapido giro in "centro" di Cascine, cercando un manifesto del Comune, ma niente, zero.
Mi si potrà obiettare che non si tratta di una cosa particolarmente grave, una chiusura di poche ore.
Vero. Ma è la spia di una modalità operativa. Che non è esclusiva di QUESTA amministrazione. Anche l'amministrazione Casati non brillava per capacità comunicativa.
Io credo molto nella comunicazione, nel rendere pubbliche le cose, trasparenti.
A volte questo mi porta forse a fare la figura dello scemo del paese. Ma tant'è, ognuno sconta i propri limiti, i propri difetti.
A me pare che dovrebbe esserci un continuo canale informativo fra le varie amministrazioni e i cittadini. Mi pare che ci sia troppo l'atteggiamento di chi dice "lasciateci lavorare. Poi, quando avremo tempo, vi diremo". Ripeto, non è una colpa esclusiva di questa amministrazione. E' un uso comune, diffuso.
Ricordo che una volta, molto tempo fa quando ancora abitavo a Settimo, avevo buoni rapporti con un consigliere di destra. Lui mi raccontava le cose che stavano succedendo in Comune. Poi, per qualche motivo, i rapporti si guastarono. E lui mi minacciò così: "D'ora in poi, le cose fattele raccontare dai tuoi amici di sinistra!". Era un modo per dirmi che il potere è un circolo chiuso, dal quale le informazioni escono a discrezione di chi comanda. L'informazione non è un diritto dei cittadini, è una gentile concessione di chi governa. "Se sei mio amico, se ti comporti bene, se non mi infastidisci, ti racconto cosa succede. Altrimenti niente, ti tengo all'oscuro".
A ma pare, invece, che dovrebbe esserci un canale informativo aggiornato, costante, affidabile, fra Cittadini e governanti. Internet potrebbe essere quel canale, meglio ancora della carta stampata.
Ma internet, come dimostra la storia travagliata del sito di Cascine, non è ancora uno strumento adatto alle piccole comunità come la nostra.
Oltre ad Internet servono manifesti, periodici, carta stampata.
Ma, su cose come il nostro sottopasso, la situazione Alta Velocità, La BreBeMi, servirebbero aggiornamenti periodici e tempestivi. Ogni volta che c'è qualcosa di nuovo, qualcosa da dire, occorrerebbe comunicare con i cittadini, tenerli al corrente. E non parlare solo "con gli amici", con quelli che non rompono.
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