4 ottobre 2006 - Cosa succede a Cascine - Sottopasso della Ferrovia
Ieri sera, all'oratorio di Cascine, si è svolto uno psicodramma, una specie di teatro dell'assurdo dal quale non è facile trarre indicazioni precise.
L'argomento è quello del nuovo sottopasso della ferrovia, quello sulla via Don Castellazzi, fra cascine Lina e cascina Bruciata.
Breve cronistoria:
1 - Nel 1997, ai tempi della giunta Bestetti è stato firmato un accordo fra Ferrovie e Comune di Cassano. L'accordo prevedeva il potenziamento dell'attuale collegamento ferroviario Milano Venezia. Le Ferrovie accettavano di ripagare in qualche modo la popolazione di Cassano per i disagi. A memoria mi pare che ci fosse una cifra (200 milioni di lire?) per una pista ciclabile, un parcheggio, lo studio per il fantascientifico attraversamento sotterraneo di Cassano. Badate bene, solo lo studio di fattibilità, non una partecipazione alla realizzazione dello stesso! L'attuale vicesindaco Conforti, allora assessore della giunta Bestetti, adesso non perde occasione di parlare di "scempio del territorio". Forse dovrebbe andarsi a lamentare con chi, a quei tempi, accettò questo scempio in cambio delle briciole a cui abbiamo accennato. Ossia dovrebbe lamentarsi con se stesso.
2 - Finalmente, nel 2005, sono inizati i lavori per la realizzazione del nuovo sottopasso in via Don Castellazzi. E' stato subito chiaro che per il completamento di questa opera la strada avrebbe dovuto essere chiusa per, si diceva allora, 6 mesi. In cambio l'amministrazione passata chiese che le ferrovie provvedessero a realizzare una viabilità alternativa, aprendo il secondo fornice del ponte della ferrovia sulla strada per Rivolta e migliorando la sicurezza sulla via per Casirate. La popolazione di Cascine si era rassegnata ad un lungo periodo di passione, con lunghe code per passare il ponte sull'Adda in direzione ovest (Milano).
3 - I lavori sono andati avanti con lo scavo delle due grando fisse di ingresso del sottopasso, con la deviazione della strada in corrispondenza di cascina Lina. Poi, ad un certo punto, il silenzio. Lavori del sottopasso fermi.
4 - Un paio di settimane fa iniziarono a girare voci incontrollate riguardo al futuro dell'alta velocità e del sottopasso stesso. Si diceva: "Le ferrovie non hanno soldi per completare l'alta velocità. Propongono quindi di fermare momentaneamente i lavori del sottopasso, in attesa della globale ripresa dei lavori dell'alta velocità. Propongono, in modo per adesso informale, di sospendere la realizzazione del nuovo sottopasso, e di adeguare la viabilità attuale, con uno stop di due mesi. Il risultato sarebbe l'allungamento dell'attuale stretto sottopasso con l'eventuale realizzazione di un passaggio ciclopedonale separato. Il sottopasso va allungato per passare sotto il terzo binario che verrà posato accanto ai due attuali. Ma resterà un imbuto stretto come ora".
5 - A questo punto il comitato, nella persona di Riva e Conforti, hanno convocato una riunione della cittadinanza, per discutere pubblicamente di questa alternativa.
6 - La sera prima della riunione cittadina, lunedì 2 ottobre, si è tenuta la riunione mensile del comitato di Cascine. In quella occasione Riva e Conforti hanno spiegato ai membri del comitato cosa stava succedendo. Il succo del loro discorso è stato il seguente:
a - La proposta delle ferrovie non è stata formalizzata, non esiste niente di scritto. Non è neanche una vera proposta. E' qualcosa di buttato li, forse per sondare il terreno e saggiare le nostre reazioni.
b - L'amministrazione comunale non ha ancora espresso una valutazione proprio perchè si tratta di qualcosa di molto fresco. Ed anche perchè si è voluto prima sentire il parere della cittadinanza.
7 - Le due alternative sono state discusse in comitato, e si è deciso di non accettare la proposta delle ferrovie. Altrimenti si correva il rischio di ritrovarsi per anni con la attuale strada disastrata in corrispondenza della doppia curva davanti a Cascina Lina, e con le fosse abbandonate in corrispondenza dei due ingressi del nuovo sottopasso. Il Comitato ha quindi deciso di proporre alla cittadinanza di respingere la proposta informale delle ferrovie.
Siamo così arrivati al momento attuale. Il 3 settembre 2006 si è tenuta la prevista riunione della cittadinanza di Cascine, all'oratorio. Riva e Conforti hanno introdotto l'argomento, illustrando a grandi linee la situazione.
La proposta "Sala"
Poi ha preso la parola il sindaco Sala, e siamo entrati nel teatro dell'assurdo. Il sig. Sindaco infatti ha introdotto un nuovo elemento. Ci ha detto: "Non si tratta di una proposta alternativa. Non si tratta di scegliere fra il recupero del tracciato attuale o la realizzazione del nuovo sottopasso. Si tratta di accettare prima la chiusura totale di due mesi, per l'adeguamento del tracciato attuale. Poi, nei 10 o 12 mesi successivi la popolazione potrebbe continuare ad usare la strada attuale, adeguata, e intanto le ferrovie realizzerebbero il famoso nuovo sottopasso.
Oh perbacco! Ma questo sembra essere l'uovo di Colombo! In pratica avremmo una chiusura totale di un paio di mesi, ma poi tutto scorrerebbe liscio come l'olio, la gente di Cascine non sarebbe più isolata, le ferrovie lavorebbero al loro nuovo sottopasso, e tutti felici e contenti.
Il tutto illustrato su un progetto appeso alla lavagna, in cui si poteva vedere il vecchio tracciato, il nuovo sottopasso, una suggestiva foto del vecchio e stretto sottopasso.
Ma, un momento! Non ci avevano detto che la proposta delle ferrovie era del tutto informale, verbale, e non scritta? E allora quel progetto da dove salta fuori? L'assessore Lomini, da me interrogato, ha detto che "Il progetto l'abbiamo ricevuto da circa una settimana". Ah perbacco! E in questa settimana nessuno ha parlato con nessuno? Il vicesindaco Confrorti non era stato informato? Ma non si era detto che Riva e Conforti avrebbero dovuto essere il "nostro occhio" nelle questioni ferrovie e breBeMi? E che occhio è, quello che viene tenuto all'oscuro? Un occhio bendato?
A nessuno sarà sfuggito il notevole imbarazzo che regnava sul palco della presidenza, dove Sindaco e Vicesindaco parlavano di due soluzioni diverse, dove il Sindaco parlava di cose che il Vicesindaco non sapeva.
Quel che il sig Sindaco ha mancato di spiegare è l'origine di questa proposta dei due tempi (prima l'adeguamento del vecchio tracciato, subito dopo la realizzazione del nuovo sottopasso). Delle due l'una. O la proposta viene dalle ferrovie, o viene dall'amministrazione comunale.
Se la proposta viene dalle ferrovie, c'è da capire a cosa dobbiamo questa improvvisa magnanimità delle ferrovie, che per limitare i nostri disagi si accollano l'onere addizionale di adeguare l'attuale sottopasso e di creare un passaggio ciclopedonale. Due mesi di lavoro, forse tre. Soldi. In un periodo in cui i soldi non abbondano. Tant'è che i lavori per l'alta velocità sono a rischio. E' credibile questo spontaneo atteggiamento da babbo natale?
Se la proposta viene dal nostro comune, allora tanto di cappello! Vuol dire che il nostro comune è riuscito ad esercitare una tale pressione sulle ferrovie da convincerle ad affrontare lavori non previsti e costi ulteriori. Beh, questo sarebbe proprio quello che ci si aspetterebbe da un comune! Un forte intervento di tutela della cittadinanza. Ma di questo si tratta? Perchè un'operazione del genere richiede tempo e coordinamento. E questo sarebbe incompatibile con l'affermazione del Vicesindaco Conforti e del consigliere Riva, quando dicono che si tratta di "una proposta informale che arriva dalle ferrovie, e sulla quale l'amministrazione comunale non ha ancora avuto tempo ed opportunità di esprimersi".
Questa storia, comunque la si voglia vedere, fa acqua da tutte le parti.
La verità è che i cittadini di Cascine sono stati chiamati a "deliberare" per alzata di mano su qualcosa che la stessa amministrazione comunale non è stata in grado di esporre chiaramente. E sulla quale non c'era accordo fra Sindaco, Vicesindaco e consigliere Riva. E rispetto alla quale non ci sono state raccontate le cose come sono.
Ci è stato chiesto di scegliere fra due opzioni entrambe rischiose, senza avere dati sufficienti a disposizione.
L'amministrazione comunale avrebbe dovuto presentarsi compatta, dopo aver fatto circolare materiale informativo sufficiente a dare la possiblità alla popolazione di farsi un'idea precisa, prima di alzare la mano.
La scelta, non so quanto meditata, della popolazione di Cascine è stata di dare mandato all'amministrazione per rifiutare la "proposta" delle ferrovie, e chiedere quindi che venga rispettato il protocollo di intesa che prevede la realizzazione del nuovo sottopasso.
E' del tutto evidente che si tratta anche in questo caso di una scelta rischiosa. Le ferrovie potrebbero trovarsi a corto di fondi a metà dell'opera, e tirare in lungo i lavori ben oltre il tempo previsto di 10-12 mesi. O abbandonare del tutto il cantiere. Potremmo ritrovarci, come si dice a Napoli, cornuti e mazziati!
Mi pare che questa giunta, alla sua prima prova a Cascine, non abbia dato una grande probva di coordinamento ed efficienza.
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