1 agosto 2007

Emigrare? (la nostra generazione ha perso)

L'altro giorno, alla COOP, ho incontrato un nostro concittadino di Cascine. Suo figlio si è appena diplomato. E medita di raggiungere in Inghilterra un altro ragazzo più o meno della stessa età, anche lui di Cascine. Come mai in Inghilterra? Perchè lì è più facile trovare lavoro.
Io viaggio spesso fra l'Italia e l'Inghilterra.
Mi è capitato fare quattro chiacchiere, in aeroporto e poi in aereo, con qualche giovane fanciulla che faceva la spola fra l'Italia e l'Inghilterra.
Vale la pena di citarne due. Una, studentessa in statistica, andava lì a fare uno stage. Con la prospettiva di inziare a studiare, appena laureata, nella stessa azienda di bruciatori per caldaie.
Un'altra, laureata in economia, dopo un paio d'anni passati fra un lavoro precario e l'altro, sempre malpagata, ha provato a Londra. Dopo un paio di settimane ha trovato lavoro in una banca. Buono stipendio, stabile. Le piacerebbe poter tornare in Italia, ma non è sicura di poterlo fare. Trovare un lavoro stabile e benpagato da noi non è per niente facile.
Renato, un mio amico di Milano, ha il figlio che sta per stabilirsi in Svezia. Perchè l'Italia non gli offre prospettive stimolanti e sicure. Lui sta studiando bioingegneria.
Così scriveva qualche giorno fa Renato:
e cosi', anche un altro dei migliori giovani che io conosca, si laureera'
ad autunno, e poi se ne andra', prima a fare un Master, ma poi a cercare
lavoro all'estero.

Mio figlio l'ha deciso da tempo, diversi altri amici o ci sono gia' (Berlino
o altrove) o ci vanno appena finito di studiare.

Tristezza, malinconia, senso di colpa per noi genitori che abbiamo lasciato
loro un' Italia cosi'.

Qualche giorno fa scrivevo un post a proposito delle pensioni e del nostro paese.
Speriamo che il nuovo partito democratico possa essere il punto di inizio della ripresa, del rinnovamento.
Fatti come la disavventura del povero Mele, ma soprattutto la reazione di Cesa con il suo volo pindarico rispetto al "ricongiungimento", non fanno ben sperare. Il nostro resta un paese in cui sono sempre "gli altri" a dover cambiare.

Chiudo questo post malinconico rubando a Renato la citazione di Gaber:

# La mia generazione ha perso (2001)

La razza in estinzione

di Gaber - Luporini

Non mi piace la finta allegria
non sopporto neanche le cene in compagnia
e coi giovani sono intransigente
di certe mode, canzoni e trasgressioni
non me ne frega niente.
E sono anche un po' annoiato
da chi ci fa la morale
ed esalta come sacra la vita coniugale
e poi ci sono i gay che han tutte le ragioni
ma io non riesco a tollerare
le loro esibizioni.

Non mi piace chi è troppo solidale
e fa il professionista del sociale
ma chi specula su chi è malato
su disabili, tossici e anziani
è un vero criminale.
Ma non vedo più nessuno che s'incazza
fra tutti gli assuefatti della nuova razza
e chi si inventa un bel partito
per il nostro bene
sembra proprio destinato
a diventare un buffone.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
le strade, le piazze gremite
di gente appassionata
sicura di ridare un senso alla propria vita
ma ormai son tutte cose del secolo scorso
la mia generazione ha perso.

Non mi piace la troppa informazione
odio anche i giornali e la televisione
la cultura per le masse è un'idiozia
la fila coi panini davanti ai musei
mi fa malinconia.
E la tecnologia ci porterà lontano
ma non c'è più nessuno che sappia l'italiano
c'è di buono che la scuola
si aggiorna con urgenza
e con tutti i nuovi quiz
ci garantisce l'ignoranza.

Non mi piace nessuna ideologia
non faccio neanche il tifo per la democrazia
di gente che ha da dire ce n'è tanta
la qualità non è richiesta
è il numero che conta.
E anche il mio paese mi piace sempre meno
non credo più all'ingegno del popolo italiano
dove ogni intellettuale fa opinione
ma se lo guardi bene
è il solito coglione.

Ma forse sono io che faccio parte
di una razza
in estinzione.

La mia generazione ha visto
migliaia di ragazzi pronti a tutto
che stavano cercando
magari con un po' di presunzione
di cambiare il mondo
possiamo raccontarlo ai figli
senza alcun rimorso
ma la mia generazione ha perso.

Non mi piace il mercato globale
che è il paradiso di ogni multinazionale
e un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi
ma tutti più imbecilli.
E immagino un futuro
senza alcun rimedio
una specie di massa
senza più un individuo
e vedo il nostro stato
che è pavido e impotente
è sempre più allo sfascio
e non gliene frega niente
e vedo anche una Chiesa
che incalza più che mai
io vorrei che sprofondasse
con tutti i Papi e i Giubilei.

Ma questa è un'astrazione
è un'idea di chi appartiene
a una razza
in estinzione.

1 Commenti:

Alle 2 agosto 2007 16.04 , Anonymous Anonimo ha detto...

letto :-)

a parte un paio di refusi e di inesattezze, per cui il mio avvocato scrivera' alla redazione del blog :-ppp

temo ahime' che la questione interessi soltanto chi ne e' toccato direttamente, come al solito...
non molti i commenti finora...

ma poi, questi incontri che fai alla Coop !!!???
luoghi e roba solo per nostalgici comunisti... bleah ! :-pp

Renato

 

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