BUONE FESTE!
Questa ultima parte dell'anno, di questo difficile anno, sta passando accompagnata da rulli di tamburo. Verranno poi i botti con i fuochi finali?
Lo spettacolo inizia con l'omino vestito di bianco, quello che vive a Roma. Ha deciso di riversare parte delle sue benevole attenzioni sulle persone transgender e transessuali. Non tanto per aiutarli nella ricerca della loro identità, quanto per spiegar loro che l'unica soluzione alle loro difficoltà è quella di accettarle serenamente.
Tesi non nuovissima, per altro. La serena accettazione dei dolori pare essere parte integrante della dottrina. Ma di solito la dottrina chiede di accettare serenamente le sofferenze inevitabili. Le malattie incurabili, le privazioni. Oppure chiede di accettare il decorso delle malattie curabili. Chiede di curare le malattie e non di accettarle senza cura. In questo caso invece, davanti alla evidente situazione patologica di una donna che nasce nel corpo di un uomo, l'Omino Bianco chiede di rinunciare ad una cura che è pur possibile. Dice che se dio ha voluto così, il suo dovere deve essere accettato e rispettato. Si coglie l'evidente contraddizione fra questo caso e quello di tutte le altre malformazioni che la Chiesa non rivendica come "volere di dio da rispettare". Penso, che so, ai gemelli siamesi. In quel caso non si fa appello al volere di dio. Penso al caso di Eluana Englaro, o a quello di Piergiorgio Welby. In questi casi il volere di dio sembrava, agli occhi di noi profani, abbastanza evidente. Sembrava che il volere di dio (if any) fosse quello di decretare la fine del loro viaggio terreno, privandoli entrambi della possibilità di sopravvivere senza artifici meccanici. Se le alte gerarchie dirette dall'Omino Bianco avessero deciso di seguire il volere di questo dio autocostruito, avrebbero permesso che la natura seguisse il suo corso. In quel caso invece hanno decretato non solo l'opportunità, ma persino l'obbligo morale di imporre cure non richieste, accanimenti terapeutici che tenessero in vita queste persone anche contro il loro stesso volere.
Nel caso dei transessuali, invece, la cura è, se non semplice, almeno consueta, e certamente molto desiderata dai malati. Non voglio semplificare, perchè si tratta di un iter (transizione) piuttosto complesso, faticoso, a volte doloroso. Si tratta di un lungo processo che vede coinvolte terapie ormonali, chirurgiche e psicologiche. E che normalmente porta a risultati accettati dal paziente. Ma in quel caso no. L'Omino Bianco ha deciso che, anche se il paziente vuole la cura, l'errore di natura deve essere rispettato e conservato.
La seconda puntata di questo spettacolo arriva dalle voci che circolano riguardo al prossimo festival di Sanremo. Si vocifera di una canzone di un certo Povia (Quando i bambini fanno ohh) il cui titolo sembra essere Luca era Gay. Niente di preoccupante, in apparenza. Siamo abituati a canzoni che raccontano la vita gay, così come si raccontano mille altri aspetti della vita di tutti noi. Semplicemente. Ma quel che preoccupa sono alcune dichiarazioni del signore in questione. A Panorama ha infatti dichiarato: "Gay non si nasce. Lo si diventa in base a chi frequenti. Anche io ho avuto una fase gay: è durata sette mesi, poi l’ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati." Come se essere gay fosse una scelta tranquillamente reversibile. Come se fosse una scelta, un capriccio del momento, e non un modo di essere. Preoccupa il fatto che quel Luca potrebbe essere "Luca Tolve, un tizio che dichiara di esser un ex gay, guarito grazie alle teorie riparative di Joseph Nicolosi, cattolico integralista americano, le cui tesi sono state ampiamente confutate dalla comunità scientifica mondiale" (dal Corriere OL).
Ecco, date queste premesse, c'è da preoccuparsi pensando ai botti e a fuochi di fine anno. Cosa ci riserva il futuro?
Beh, in ogni caso BUON NATALE E BUON ANNO A TUTTI!
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