Si sta facendo un gran parlare di razzismo.
E a me sorgono dei dubbi. Non delle certezze, solo dei dubbi.
I ragazzi di Roma, che hanno pestato il cinese, l'hanno fatto perchè era cinese, o solamente perchè cercavano una vittima?
Mi chiedo: se invece che cinese fosse stato juventino, l'avrebbero pestato lo stesso? Secondo me si.
Sono persone immerse nel vuoto spinto della nostra in-cultura. Volendo semplificare, sono imbecilli, annoiati ed aggressivi. E cercano qualcuno su cui sfogare noia, aggressività ed ignoranza. Un cinese va benissimo, soprattutto se isolato. Ma andrebbe bene chiunque altro, purchè identificabile, riconoscibile. E, possibilmente, debole e solo. Perchè sono anche vigliacchi. Vanno bene, ad esempio, i gay. Massimo due per volta, perchè poi potrebbe diventare un problema.
Questa stessa gente è quella che quando va allo stadio cerca lo scontro con la tifoseria avversaria o con la polizia. E' razzismo questo? No, è solo violenza.
Insomma, ho come la sensazione che questi poveracci siano troppo imbecilli per essere razzisti.
Razzista è Boso, razzista è Borghezio. Persone che sanno benissimo quel che dicono. E che inalberano persino delle giustificazioni pseudoculturali.
Razzisti erano (e sono?) i capi del KKK.
Razzisti erano i capi nazisti, convinti, culturalmente convinti che gli ebrei (e tutti gli altri) andassero fisicamente eliminati per le loro ignobili ragioni.
Ma questi ragazzotti di periferia, questi commercianti di mercato, costoro secondo me non hanno alle spalle alcuna elaborazione culturale. Non sono razzisti, sono sub-razzisti. Gente che obbedisce a stimoli molto più rudimentali.
Il fatto che la nostra nazione si stia popolando di stranieri rende alta la probabilità che qualcuno di loro venga coinvolto in qualche aggressione.
Prima ci si aggrediva fra noi italiani, cercando in ogni caso il diverso. La differenza era soprattutto politica o sportiva. O, al limite, di provenienza geografica. Romani contro napoletani. Bresciani contro bergamaschi. A nessuno sarebbe venuto in mente di parlare di razzismo. Gli epiteti erano "terrone dimmerda", "rosso dimmerda", "fascista dimmerda" o "interista dimmerda". Sostituire a piacere la prima parola con "romano", "napoletano", "milanista" e così via.
Ora ci sono i cinesi, i neri, gli albanesi, i marocchini. Ma non è cambiato niente. Il "terrone dimmerda" è diventato "nego dimmerda". Non c'è alcuna elaborazione culturale alle spalle. Non c'è cultura, neanche di quella deteriore. C'è solo ignoranza e spappolamento mentale.
Con l'aggravente, a mio parere, del degrado culturale che sta vivendo la nostra nazione (o la civiltà occidentale tutta?). Penso che il livello di alienazione e di disgregazione culturale sia di molto aumentato negli ultimi 40 anni (quelli a cui posso fare riferimento personale).
Non so se tutto questo sia meglio o peggio, rispetto allo schietto razzismo in stile nazista o KKK.
E' meglio essere razzisti o semplici imbecilli?
Fermo restando che c'è chi riesce a fare l'en plein
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