Il fascismo che avanza. Fantasie?
Vale la pena di riflettere qualche minuto sul fascismo che avanza. Fantasie? Prova a leggere questi due articoli di repubblica, e poi ne riparliamo.
Salvatore Randazzo
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/16/cittadini-volenterosi/
*Cittadini volenterosi*
di Alessandro Gilioli
Dice il premier che «quelle approvate con decreto legge dal governo
non sono ronde: sono cittadini volonterosi che si mettono a
disposizione del prefetto e del sindaco».
Nel mio quartiere di Roma, l’Esquilino, questi cittadini volenterosi
si sono organizzati attorno a un signore che si chiama Augusto
Caratelli ed è un consigliere municipale del Pdl, ex La Destra. E’
questo signore qui:
Coordina circa 270 persone (dice lui) che lui chiama “sentinelle”. I
più giovani del gruppo invece si chiamano tra loro “legionario
cittadino”.
In passato Caratelli ha organizzato nel quartiere manifestazioni
contro i gay insieme a Militia Christi e Forza Nuova.
Il simbolo del suo gruppo è questo:
Farebbe pure ridere, se non fosse che lui e i suoi amici girano già
per il quartiere per individuare «molestatori, ubriachi e sbandati»,
«con una capillarità che fa tremare il migliore servizio di sicurezza»
(cito dal loro sito).
Ce l’hanno su in particolare con i bengalesi, che all’Esquilino sono
parecchi; di solito fanno i cuochi o i camerieri nei ristoranti,
qualche volta aprono piccoli negozi di alimentari.
Un po’ di tempo fa i bengalesi hanno cercato di aprirsi una piccola
moschea nel quartiere, ma Caratelli e i suoi amici sono riusciti a
bloccarla.
Il portavoce del suo gruppo, che si chiama Comitato Difesa Roma Caput
Mundi Sede Esquilino è tale Alessandro Vallocchia, che un anno fa
aveva lanciato l’Operazione Mazzaferrata (così l’ha chiamata lui) per
sfondare le vetrine dei negozi cinesi del quartiere.
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/neofascisti/neofascisti/neofascisti.html
Esce "Bande nere", un libro in cui Berizzi racconta chi sono, come vivono
e chi protegge i nuovi "balilla". Un'inchiesta tra partiti, stadi,
scuole e centri sociali
*Neofascisti e destra di governo a braccetto con nostalgia*
di PAOLO BERIZZI
C'è il ministro della difesa La Russa che posa con un "camerata" di
una famiglia mafiosa siciliana, i Crisafulli, narcotraffico e spaccio
di droga a Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano. C'è il suo
collega di partito e di governo, il ministro per le politiche europee
Ronchi, con uno dei fondatori del circolo nazifascista Cuore nero:
quelli del brindisi all'Olocausto.
Lui si chiama Roberto Jonghi Lavarini e presiede il comitato Destra
per Milano (confluito nel Partito della libertà). Sostiene le "destre
germaniche", il partito boero sudafricano pro-apartheid - il simbolo è
una svastica a tre braccia sormontata da un'aquila - e rivendica con
orgoglio l'appartenenza alla fondazione Augusto Pinochet. In un'altra
foto compare a fianco del sindaco di Milano, Letizia Moratti. Poi ci
sono gli stretti rapporti del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi,
con l'ultra-destra violenta e xenofoba del Veneto Fronte Skinhead.
Ruoli istituzionali, incarichi, poltrone distribuiti ai leader delle
teste rasate venete, già arrestati per aggressioni e istigazione
all'odio razziale.
*Fascisti del terzo millennio*
Almeno 150 mila giovani italiani sotto i 30 anni vivono nel culto del
fascismo o del neofascismo. E non tutti, ma molti, nel mito di Hitler.
Un'area geografica che attraversa tutta la penisola: dal Trentino Alto
Adige alla Calabria, dalla Lombardia al Lazio, da Milano a Roma
passando per Verona e Vicenza, culle della destra estrema o, come
amano definirla i militanti, radicale. Cinque partiti ufficiali (Forza
Nuova, Fiamma Tricolore, la Destra, Azione Sociale, Fronte Sociale
Nazionale) - sei, se si considera anche il robusto retaggio di An
ormai sciolta nel Pdl. I primi cinque raccolgono l'1,8 per cento di
voti (tra i 450 e i 480 mila consensi). Ma a parte le formazioni
politiche, l'onda "nera" - in fermento e in espansione - si allunga
attraverso un paio di centinaia di circoli e associazioni, dilaga
nelle scuole, trae linfa vitale negli stadi.
Sessantatre sigle di gruppi ultrà (su 85) sono di estrema destra: in
pratica il 75 per cento delle tifoserie che, dietro il "culto" della
passione calcistica, compiono aggressioni e altre azioni violente
premeditate. La firma: croci celtiche, fasci littori, svastiche,
bandiere del Terzo Reich, inni al Duce e a Hitler. Sono state 330 le
aggressioni da parte di militanti neofascisti tra 2005 e 2008.
Concentrate soprattutto in tre aree del paese: il Veneto (Verona,
Vicenza, Padova), la Lombardia (Milano, Varese) e il Lazio (Roma,
Viterbo). Sono i vecchi-nuovi "laboratori" dell'estremismo nero. Con
Roma - anche qui - capitale.
*Dalle scuole ai centri sociali*
Dai centri sociali di destra alle occupazioni a scopo abitativo (Osa)
e non conformi (Onc). Dalle aule dei licei a quelle delle università.
Dai "campi d'azione" di Forza Nuova ai raid squadristi delle bande da
stadio che si allenano al culto della violenza. La galassia del
neofascismo si compone di più strati: e anche di distanze evidenti.
L'esperimento più originale è quello di CasaPound a Roma, il primo
centro sociale italiano di destra. Da lì nasce Blocco studentesco, il
gruppo sceso in piazza contro la riforma della scuola. Una tartaruga
come simbolo, i militanti si battono contro l'"affitto usura" e il
caro vita. Il leader è Gianluca Iannone, anima del gruppo
ZetaZeroAlfa: musica alternativa, concerti dove i militanti si
divertono a prendersi a cinghiate.
A Milano c'è Cuore Nero. Il circolo neofascista fondato da Roberto
Jonghi Lavarini e dal capo ultrà interista Alessandro Todisco, già
leader italiano degli Hammerskin, una setta violenta nata dal Ku Klux
Klan che si batte in tutto il mondo per la supremazia della razza
bianca. Dopo l'attentato incendiario subito l'11 aprile del 2007, i
nazifascisti di Cuore nero ringraziano in un comunicato ufficiale
tutti coloro che gli hanno espresso solidarietà e sostegno: tra gli
altri, "in particolare", la "coraggiosa" onorevole Mariastella
Gelmini, all'epoca coordinatrice lombarda di Forza Italia e attuale
ministro dell'Istruzione.
*Saluti romani, pistole e 'ndrine*
La famiglia calabrese dei Di Giovine e quella siciliana dei
Crisafulli, la destra in doppiopetto di An e quella estremista di
Cuore nero. A Quarto Oggiaro, hinterland milanese, la ricerca del
consenso politico incrocia sentieri scivolosi. A fare da cerniera tra
le onorate famiglie - che gestiscono il mercato della droga -, le
teste rasate e il Palazzo è sempre lui, il "Barone nero" Jonghi
Lavarini. Quello fotografato con il ministro Ronchi e il sindaco
Moratti. Quello che presenta a Ignazio La Russa Ciccio Crisafulli,
erede del boss mafioso Biagio "Dentino" Crisafulli, in carcere dal '98
per traffico internazionale di droga. Camerata dichiarato, il rampollo
Crisafulli frequenta Cuore nero così come il cugino James. A lui
sarebbe stata dedicata la maglietta "Quarto Oggiaro stile di vita",
prodotta dalla linea di abbigliamento da stadio "Calci&Pugni" di
Alessandro Todisco. L'avvocato Adriano Bazzoni è braccio destro di La
Russa. C'è anche lui in una foto con Lavarini e con Salvatore Di
Giovine, detto "zio Salva", della cosca calabrese Di Giovine. Siamo
sempre a Quarto Oggiaro, prima delle ultime elezioni politiche.
1 Commenti:
siamo messi bene... il problema di queste inziative è che si sa dove iniziano, ma non si sa mai dove vanno a finire.
C'è da preoccuparsi.
robmav
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