Calabresi e Pinelli
Napolitano ha favorito la riconciliazione fra le vedove Calabresi e Pinelli, e i quotidiani di oggi si lanciano in commenti assoriti. Cervi, in un articolo su "ilGiornale", si lamenta perchè l'opinione pubblica ha subito riabilitato Pinelli mentre Luigi Calabresi fu messo alla gogna come «commissario finestra» da un assordante coro di sinistra, non ci furono riabilitazioni se non al livello ufficiale, che conta poco. Parecchi tra coloro che in dichiarazioni, libri, pubblicazioni, testi teatrali si erano scagliati contro il «poliziotto assassino» non hanno sentito il dovere di scusarsi pubblicamente e solennemente. Anzi, alcuni testi di successo di quella abbondante produzione continuano a essere proposti.
Ora io non vorrei fare il solito bastian contrario di una sinistra mugugnona ecc ecc ecc.
Però la verità è che per l'assassinio di Calabresi è stato celebrato un processo che, in modo molto dubbio e fortunoso, ha individurato quattro colpevoli di cui tre condannati. Poi, a vario titolo, usciti di prigione. Ma i responsabili sono stati individuati, processati e condannati.
Per quanto riguarda il povero Pinelli, e con lui tutte le vittime di piazza Fontana, invece, nessuna giustizia. Nessunan condanna, nessun colpevole.
Pinelli è volato fuori da una finestra del quarto piano della questura e nessuno ci ha spiegato come. A parte il povero d'Ambrosio che ha concluso trattarsi di un "malore attivo", espressione usata per la prima volta e mai più per spiegare un volo di quella portata. Si è detto che Calabresi non c'entrava, ed io ci voglio credere. Eppure i dubbi di un interrogatorio piuttosto duro sono rimasti tutti.
Se pacificazione deve essere, resta da chiarire il fatto che tanti terroristi sono passati dal carcere per una stagione di orribili delitti, tutti confessati e rivendicati. Per quanto riguarda invece le bombe, le stragi, e lo stesso Pinelli, silenzio. E tante ombre. Mi pare una pacificazione a senso unico.
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