03 marzo 2009

Jango, il vaso di Pandora

Ricordi il mito del vaso di Pandora? Guai ad aprire quel vaso! Ne uscirono tutti i mali del mondo. Poi, un paio d'anni fa, qualcuno si inventò il sito di Pandora. Un'idea fantastica, un sito che impara i tuoi gusti musicali e ti propone la musica che piace a te, anche se ancora non lo sai. Per iniziare tu gli dici, ad esempio: "Amy Winehouse". Lui ti suona una canzone di Amy. Ma subito dopo ti suona qualcos'altro, che secondo lui è dello stesso tipo, e che quindi potrebbe piacerti. Tu esprimi il tuo apprezzamento o no, e lui impara poco per volta i tuoi gusti. Così senti la musica che ti piace, e fra l'altro scopri un sacco di cantanti o musicisti che magari non conosci. Io così ho conosciuto Diana Krall, Patricia Barber, Cassandra Wilson e tanti altri. E poi, siccome uno mica ha sempre voglia di ascoltare la stessa musica, puoi salvare le tue "stazioni", ossia i tuoi generi preferiti. Metti cha una stazione la chiami "Blues", l'altra "Donne del Jazz", l'altra "Funky" ecc ecc. E' come sintonizzarsi sulla radio preferita, ma che conosce alla perfezione i tuoi gusti.

Ma (c'è sempre un "ma", vero?) Pandora è stato vietato a noi italiani, per questioni di copyright. Manca un accordo con le case discografiche. Quando hanno bloccato Pandora ci sono rimasto molto male.

Però ieri ho scoperto Jango, che è più o meno la stessa cosa. Anzi, direi proprio la stessa cosa. Fantastico!
Ti iscrivi, e da quel momento in poi hai accesso ad uno sterminato repertorio, che puoi tagliare sui tuoi gusti personali. Io una cosa così sarei anche disposto a pagarla. Ma per ora è gratis, approfittiamo, no?
Certo, come al solito ci sarà il retroscena, nessuno fa niente per niente. Raccoglieranno informazioni sul mio conto, dai miei gusti musicali capiranno tutto di me, mi arriveranno miliardi di lettere spam, chissà cos'altro. Ma per questa cosa sono disposto a rischiare. Soprattutto usando un indirizzo email apposito, sacrificabile, che uso solo per questo tipo di avventure.

Buon ascolto!

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27 luglio 2007

Sito del Comune: trasparenza e atti pubblici

Cosa deve fare, a Cassano, un qualsiasi cittadino che voglia consultare le delibere del consiglio comunale, quelle di giunta o le determine? Penso debba andare in segreteria comunale, chiedere quel che vuole, spiegare come mai lo vuole, forse riempire qualche modulo, forse anche pagare delle fotocopie. E, forse subito, forse dopo qualche giorno, potrebbe ricevere il materiale richiesto . Troppi "forse", vero?. Confesso che non ci ho mai provato, ma ho sentito racconti poco rassicuranti da parte di altri cittadini.

Cosa succede invece nei comuni intorno a noi? Ho provato, ad esempio, ad entrare nel sito dei comuni di Inzago e di Melzo. Tu che mi leggi volendo puoi estendere il test ad altri comuni del circondario. Il cittadino di questi paesi non deve uscire di casa, andare in comune e seguire la trafila che ho descritto. Gli basta accendere il PC e (sempre che ci sia una connessione internet!) collegarsi al sito del suo comune.

Nel sito del comune di Melzo è possibile consultare in modo integrale (file PDF) tutti gli atti relativi alle delibere di consiglio comunale, delibere di giunta, determine.

Nel Sito del comune di Inzago è possibile consultare in modo integrale (file PDF) tutti gli atti relativi alle delibere di consiglio comunale e alle delibere di giunta. Pare manchino le determine.

Sappiamo bene che il sito del Comune di Cassano è stato "appena" rinnovato dalla precedente amministrazione. Non possiamo quindi dare a questa amminsitrazione tutte le colpe per questo "mancato servizio al cittadino".
Possiamo però chiedere che il sito internet del Comune venga al più presto aggiornato in modo da permettere anche a noi cittadini di Cassano di poter consultare gli atti, per poter valutare l'operato dei nostri "dipendenti".

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La situazione del WiMax: la petizione

Se vuoi capire cos'è il Wimax guarda questo video:


Mi sto documentando su questa questione del WiMax, che sarebbe molto importante per Cascine, per Cassano, e in genere per l'abbattimento di quello che chiamano digital divide, ossia quel fenomeno per cui chi non usa internet è tagliato fuori dal flusso delle informazioni e quindi della partecipazione democratica.
Internet è ormai diventato un potente veicolo di informazione e di partecipazione. La prova è nel fatto che tu stai leggendo queste parole, e forse hai visto il video.
Ma senza una connessione a banda larga diventa praticamente impossibile utilizzare internet. Con la vecchia, lenta connessione modem sulla linea telefonica ci vogliono ore anche solo per scaricare la posta!
La connessione in banda larga (ADSL) arriva dove vuole la Telecom. A Cascine, ad esempio, ce l'hanno pochissimi. Gli altri si sentono rispondere che "non ci sono linee". Certo! Non ci sono perchè Telecom non ha interesse economico a portare l'ADSL.
Il WiMax permetterebbe di superare questa situazione. Un'antenna sul tetto del comune, una schedina nei computer di chi si vuole collegare, ed il gioco è fatto. Senza fili, senza cablaggi, senza spese. Il problema è solo LEGALE. Per adesso il WiMax NON SI PUO' USARE perchè le frequenze utilizzate per il WiMax (3.5GHz) sono di proprietà dei militari. Il Governo ha deciso di liberalizzare queste frequenze. E sta facendo l'asta per assegnare le concessioni governative. Un po' come era stato fatto a suo tempo per l'UMTS (telefonini di 3'generazione). Ma se tutte le frequenze dovessero andare a chi può partecipare all'asta, ossia alle compagnie telefoniche, ciao peppa! Saremmo nuovamente schiavi della Telecom e delle sue decisioni dettate solo da interessi economici.

Per questo c'è in questo momento una raccolta di firme per una petizione affinchè almeno un terzo delle frequenze venga lasciata libera per le associazioni ad esempio, i comuni).

E' molto importante che chiunque firmi questa petizione. Il Sindaco di Cassano, se vuole farsi interprete di questa esigenza, dovebbe anche lui pubblicizzare questa iniziativa e chiedere ai suoi cittadini di firmare questa petizione.

Anche tu che leggi, firma e fai firmare questa petizione. E' una questione di democrazia.

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