Di cosa viene accusato Santoro?
Santoro, nella trasmissione Anno Zero del 9 aprile ha raccontato il terremoto, dando voce anche a chi si è sentito trascurato dagli aiuti, a chi ha pensato che fossero in ritardo, insufficienti, male organizzati.
E' uscito dal coro unanime del "tutto va bene madama la marchesa" rappresentando una realtà multidimensionale, unica eccezione in un panorama informativo piattamente monodimensionale.
Ha fatto informazione.
Lui a me sta antipatico. E lasciava trasparire (posso sbagliare) quasi una voglia di trovare le sfasature. Ma non le ha trovate lui. Le ha fatte dire a chi era sul campo, a chi aveva perso amici e parenti sotto le macerie, ai dottori che erano rimasti per ore senza acqua da dare agli ammalati. A tutti coloro che erano rimasti invischiati nelle pieghe della macchina degli aiuti.
Non avrebbe dovuto. E' stato accusato di lesa maestà, di aver infangato il lavoro dei volontari.
Niente di più falso, ovviamente.
Ma qualcuno sta approfittando dell'emergenza terremoto per dare l'ultimo colpo all'informazione non allineata, non "embebbed".
Riporto dal sito della sinistra democratica:
Ma di cosa viene accusato Michele Santoro per il suo Anno Zero di giovedì scorso? D’aver raccontato, con immagini e testimonianze, la grande generosità degli uomini della protezione civile e la leggerezza con cui i loro capi hanno valutato quattro mesi di scosse sismiche in Abruzzo? D’aver dato la parola a una ragazza che si chiedeva e ci chiedeva se quei suoi amici morti sotto le macerie della casa dello studente dell’Aquila sono solo il costo di una fatalità? E di cosa lo accusano, nella conduzione della trasmissione, di aver lasciato ampio spazio con diritto di parola e di replica a un sottosegretario del governo e al direttore del Giornale di Berlusconi? Trasmissione dolente per ciò che ha mostrato: ma impeccabile. Sgradevoli semmai sono oggi i commenti, e questa voglia di incenso per far dimenticare in fretta che dietro una città che crolla ammazzando quasi trecento persone ci sono anche colpe e colpevoli. Di cui gli irreprensibili critici di Santoro preferirebbero non parlare affatto.
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