16 settembre 2007

Difficile capire

Difficile capire, quando c'è di mezzo la politica.

Ho letto sulla Gazzetta dell'Adda una specie di intervista con il consigliere Serafino Generoso. L'argomento riguarda la BreBeMi e le sue parole sono molto poco simpatiche nei confronti degli abitanti di Cascine.
Cita fra l'altro il fatto, da me sconosciuto, secondo il quale 17 anni fa gli abitanti di Cascine rifiutarono sul loro territorio la riqualificazione della SS11 accanto alla ferrovia. A dire di Generoso sarebbe stata una opera larga 10m, contro i 100m (???) della costruenda BreBeMi.
100m mi sembrano tanti. Forse Generoso ci mette dentro anche le aree di rispetto. Ma allora le aree di rispetto andavano considerate anche nel caso della SS11.
E, in ogni caso, qualcuno qui a Cascine mi dice che non di semplice riqualificazione della SS11 si trattava, ma di vera e propria autostrada, altro che 10m! Chi ha ragione? Non so.

Sta di fatto che adesso la BreBeMi ci passerà vicino a casa. Ma quanto vicino?
Vatti a fare un giro a Cascina Lina, ed alza gli occhi al cielo. Li vedi? Sono i cavi dell'alta tensione. Ci sono una marea di tralicci, c'è un elettrodotto che passa proprio li, dove dovrebbe passare la BreBeMi. C'è un corridoio, dall'alta velocità all'elettrodotto, di circa 80m (misurati approssimativamente da me con i passi lunghi). Basteranno 80m per ospitare la BreBeMi comprensiva delle aree di separazione rispetto alla Alta Velocità e rispetto ai tralicci?
O forse, cosa non semplice, sposteranno i tralicci? O, Dio ne scampi, sposteranno il tracciato della BreBeMi dopo i tralicci ???? In questo caso la BreBeMi arriverebbe praticamente al livello della strada del cimitero.
Ancora un passo, e la BreBeMi diventerà parte integrante della viabilità urbana di Cascine.

I giochi ormai son fatti. Ma sarebbe così bello capire come sono andate le cose. Anche qui, ognuno dice la sua.
I fatti sono che questa opera è in marcia da parecchio tempo, via via con nomi diversi. Sento spesso rievocare la Prandiniana, anche se non ho capito bene a cosa si riferisca. Sul sito BrianzaPopolare ho trovato queste parole: Già in occasione dei mondiali di calcio del ‘90, l’allora ministro Prandini, tentò di costruire una nuova autostrada di collegamento, sull’asse S.Donato, Crema, Pandino, Brescia. Il progetto fu bloccato dalla Regione Lombardia, dove la Giunta Rosa – Verde lo archiviò.
Però non mi pare che CSP fosse sul percorso, chissà.
Lasciando perdere il passato, molto più di recente la BreBeMi ha avuto come sponsor prima il governo Berlusconi, con l'opposizione di parte della sinistra, e poi l'attuale governo Prodi. Nessuna speranza quindi di poter lottare contro l'opera in quanto tale.
Contro la BreBeMi sembrava essere Penati, che infatti fece campagna elettorale anche intorno a questo punto (gli amici della Lista di CSP premurosamente non perdono occasione per ricordarcelo, se mai dovessimo dimenticarcene). Poi, diventato Presidente della Provincia, Penati poco per volta è diventato un sostenitore dell'opera, con grande delusione dei Verdi che per altro siedono nella stessa maggioranza. La Provincia di Milano infatti possiede direttamente parte della BreBeMi, ed anche indirettamente, passando per la Serravalle e non so per quale altra società. Le scatole cinesi non sono un'esclusiva di Berlusconi.
Quindi, ancora una volta, è difficile capire. Penati è a favore o contro? I miei amici DS mi ricordano che Penati, pur avendo poco potere reale su questa questione (la decisione spetta alla Regione), ha fatto di tutto per imporre delle modifiche migliorative. Infatti grazie al suo intervento a Melzo e Pozzuolo sono riusciti a strappare a BreBeMi una modifica del tracciato. Più a sud. Forse i Sindaci di queste due città sono stati più attivi?
Comunque il gioco a CSP non ha funzionato. Che sia stato scarso impegno di Penati, che sia stato scarso impegno del nostro Sindaco. Che sia stato (come diceva Saragat) il destino cinico e baro?
Difficile capire.

Difficile capire anche quanto riguarda il comune di Cassano. Che, per altro, si trovava in una situazione complicata. Dall'alto, infatti, arrivavano probabilmente ordini perentori di non rompere le scatole. Sappiamo tutti infatti che Forza Italia, di cui fa parte il nostro Sindaco, ha sempre sostenuto a spada tratta quest'opera. Berlusconi e Formigoni l'hanno sempre messa nella lista delle priorità. Insomma, povero Sindaco, da un lato i pochi cittadini di una frazione sperduta (siamo subito dopo l'Adda, Sindaco, girando a destra dopo il ponte, e poi a sinistra al semaforo) protestano perchè non vogliono la splendida ed indispensabile autostrada, mentre dall'alto arrivano quasi certamente pressioni perchè l'iter non venga rallentato. Che fare? Difficile capire. Forse qualcosa capiremo fra qualche mese, quando capiremo cosa abbiamo (abbiamo????) ottenuto in cambio dalla BreBeMi. Immagino che CSP otterrà in cambio imponenti e necessarie opere pubbliche, potremo scatenare la nostra fantasia nel chiedere anche la luna, vero? Staremo a vedere. Qualche sospetto l'abbiamo, e forse fra poco avremo anche le necessarie conferme.

Difficile anche capire i verdi. Il mio post precedente ha ricevuto una replica fra il piccato e l'addolorato, dai verdi di Cassano. Non ci stanno a fare la parte di quelli che non hanno lottato abbastanza. D'altra parte quel che ho fatto è stato di andare sul sito dei verdi di Cassano e cercare BreBeMi in prima pagina o nell'apposito motore di ricerca. Niente. Nulla. Deserto. D'accordo, il sito web non rappresenta necessariamente una sintesi aggiornata del lavoro dei Verdi di Cassano. Però, date un'occhiata, in prima pagina ci sono circa 33 notizie, dal 19 febbraio 2006 ad oggi. E nessuna di questa parla della BreBeMi. Insomma, hanno trovato il tempo di parlare di Tangenziale, Inceneritore, Ospedale Zappatoni, Commissione Aem ecc ecc ecc. Ma di BreBeMi non se ne parla, almeno in prima pagina. E' vero, nel giornalino di Giugno'07 si parla di BreBeMi. Ma in modo generico, criticandone l'utilità, senza minimamente scendere nel dettaglio dei problemi di Cascine, del tracciato, delle prospettive di successo o di insuccesso. Senza scendere nella cronaca, senza fare informazione ai cittadini.

Insomma, più ci si guarda intorno, meno si capisce.

Adesso guardiamo avanti, il passato è passato, e ci servirà analizzarlo solo per capire di chi possiamo fidarci e chi ci prende in giro.

Intanto abbiamo davanti il grosso problema della mitigazione. Doppio problema, perchè già adesso stiamo provando cosa vuol dire il rumore della ferrovia. Che ancora non va a pieno regime. E manca ancora l'alta velocità.....
Poi verrà la BreBeMi. Che porterà inquinamento acustico e atmosferico.

Allora andiamo per gradi. La ferrovia è un'opera NUOVA. Deve quindi rispettare tutte le norme vigenti per quanto riguarda il rumore. E li deve rispettare DA ADESSO, SUBITO. Vengono rispettati questi limiti? E se chiedessimo una misurazione fonometrica? Dovrebbe pensarci il comune, vero? Ne riparleremo. Presto.

E poi la BreBeMi. Quanto inquinamento porterà? Come possiamo difenderci? C'è uno studio del Comune? Basteranno le mitigazioni previste dai progetti BreBeMi?

Anche di questo merita che se ne parli presto.

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08 agosto 2007

La mobilità, i verdi, il PD.

La mobilità, i verdi, il PD.

La nuova autostrada BreBeMi, che si appresta a devastare il nostro territorio, offre l'opportunità per una riflessione sulle nostre esigenze di mobilità. Tutti noi, donne e uomini di questo mondo moderno, siamo ormai abituati ad un concetto di mobilità illimitata. In realtà dovremmo forse dire che "eravamo abituati". Minacce a questa nostra recente abitudine vengono dalla congestione del traffico nei centri urbani, nelle strade di accesso alle città, delle autostrade, dalla impossibilità di parcheggiare, dalle zone a traffico limitato, dai blocchi del traffico quando l'inquinamento supera le soglie previste.
Eppure si sente il bisogno di aprire nuove strade.
Se solo provassimo ad utilizzare il cervello, capiremmo che aprire nuove strade di accesso alle città (la BreBeMi questo è) significa portare nuovo traffico verso le città. Offrire anche a chi non l'aveva, la possiblità di raggiungere "facilmente" il centro.
Ogni nuova strada aperta significa nuove opportunità di traffico. Significa, in definitiva, peggiorare la situazione già disastrosa in termini di inquinamento e di scarsa mobilità.
La Lombardia è già prossima al collasso sia per l'inquinamento che per la mobilità limitata dal traffico.
Se solo, ancora una volta, provassimo a ragionare, ci accorgeremmo che le strade da battere sono due:

- Diminuizione dell'inquinamento generato da ogni singolo veicolo.
- Diminuizione del traffico

Per il primo punto, diminuizione dell'inquinamento, si sta facendo poco, troppo poco. Sono già in circolazione auto ibride, che in ambiente cittadino sarebbero una specie di panacea. Un veicolo ibrido, infatti, non inquina quando è fermo in coda. I motori elettrici, infatti, consumano solamente quando marciano. E il classico tragitto casa-ufficio-casa nel traffico è un tragitto in cui il nostro veicolo è quasi sempre fermo in coda. I veicolo tradizionali quando sono fermi in coda continuano a consumare e ad inquinare. Un veicolo ibrido, invece, utilizzando il motore elettrico, potrebbe consumare solo nel momento del movimento. I vantaggi sarebbero evidenti:
- Consumo ridotto drasticamente.
- Inquinamento dell'aria ridotto drasticamente.
- Inquinamento acustico ridotto drasticamente.
E allora c'è da chiedersi, come mai i nostri governi locali e centrali non spingono l'adozione di questi veicoli, sia a livello privato che di trasporto pubblico? La Toyota commercializza da tempo un veicolo ibrido, benzina-elettrico. Probabilmente costoso, certo. Ma con vantaggi enormi, soprattutto nei percorsi urbani. Come mai non viene incentivata la produzione e l'adozione di questi veicoli?

Per il secondo punto, la diminuizione del traffico, siamo invece all'anno zero. Forse ancora prima dell'anno zero. Non vedo alcuna iniziativa significativa in questa direzione.
Quali sarebbero le iniziative che vengono in mente all'uomo della strada, al cittadino qualunque come me?

Quelle tradizionali e mai veramente praticate, ossia l'incentivazione del trasporto pubblico a scapito del trasporto privato. Ad onor del vero qualcosa si sta facendo, soprattutto a parole. Il sindaco di Milano Moratti aveva lanciato l'idea di un ticket d'accesso alla città. Il quale, senza un precedente potenziamento dei mezzi pubblici, è aria fritta, è solo una pia dichiarazione d'intenti. Occorre prima che vengano potenziati tutti i mezzi pubblici di accesso alla città, le ferrovie, gli autobus, le metropolitane, i parcheggi di interscambio. Tutte strutture al limite del collasso.

Ma, soprattutto, occorrerebbe DIMINUIRE il traffico. Ossia studiare tutti i motivi che spingono la gente e le merci a muoversi, ed incidere su questi motivi.

Provo a spiegarmi con un esempio banale: io vado a lavorare ogni giorno da Cassano a Milano o a Monza. Perchè ho trovato una società di engineering a Milano, ed un cliente importante a Monza. Ci sono colleghi miei che ogni giorno raggiungono Monza da Pavia o da Arona, o da Fara Gera d'Adda. Questo succede perchè io e gli altri colleghi non abbiamo trovato un buon posto di lavoro vicino a casa.
Cosa dovrebbe fare, a mio parere, uno stato attivo e dinamico? Offrire ad aziende e lavoratori una agenzia, una banca dati che metta in comunicazione l'offerta e la richiesta di lavoro locale. Offrire, nel contempo, sgravi fiscali alle aziende che assumono lavoratori locali.
Probabilmente ci sono lavoratori che partono da Monza per venire a lavorare a Cassano d'Adda, a Pavia o ad Arona. Facendo il nostro percorso inverso.
Se ci fosse un'agenzia che segnalasse a tutti noi le opportunità di lavoro vicino a casa, tutti noi pendolari di lungo corso potremmo evitare lunghi spostamenti, che sono fonte di traffico e quindi di inquinamento. Oltre ad essere una colossale perdita di tempo per tutti noi.
Il percorso Cassano d'Adda - Monza, ad esempio, in condizioni di traffico normale richiede circa 1h30. Il che significa 3h al giorno buttate via senza motivo.

Lo so, l'idea di una "agenzia" richiama subito alla mente investimenti colossali, consigli di amministrazione esagerati, spese subito e vantaggi mai.
La politica dovrebbe finalmente dare buona prova di se e partorire qualcosa di snello ed efficiente, e non un'ulteriore occasione per lo sperpero del nostro denaro. Basterebbero due semplici cose:

- Un database nazionale che registrasse da un lato le richieste di figure professionali da parte delle aziende, dall'altro le offerte di professionalità da parte dei lavoratori. E che consentisse ad aziende e lavoratori di trovarsi in modo più facile e snello.
- Una legge che stabilisse degli incentivi fiscali o normativi per le aziende che assumono personale locale.

Difficile? No, basta volerlo.

Discorso analogo, ma forse più complicato, per le merci. Sappiamo benissimo che le nostre autostrade sono intasate di camion che trasportano le merci di qua e di la lungo tutta la penisola. L'esempio più banale che mi viene in mente è l'acqua S.Pellegrino che viaggia dalle valli Bergamasche giù fino a Sud, incrociando l'acqua Ferrarelle che viaggia dal Sud verso Nord. Possibile mai che non si riesca a bere l'acqua S.Pellegrino al nord e la Ferrarelle al Sud?
Ma gli esempi potrebbero essere migliaia. Pezzi di ferro prodotti al nord, mandati a verniciare al sud, e poi trasportati nuovamente al nord.

Anche qui, e mi rendo conto che sarebbe meno facile, un'agenzia che catalogasse e rendesse disponibili tutti i trattamenti industriali a livello locale, in modo da agevolare la scelta di lavorazioni locali, a trasporto ridotto.
La chiave di tutto questo sarebbe la proposta, e non l'imposizione. A parer mio sarebbe assurdo imporre l'uso di lavorazioni locali, o l'assunzione di personale locale. Dovrebbe diventare invece un'occasione, per tutti per un risparmio sia finanziario che di risorse ambientali.

Le agenzie di cui parlo dovrebbero semplicemente mettere le informazioni a disposizione di chi vuole utilizzarle. E le leggi dovrebbero semplicemente agevolare questi comportamenti virtuosi.

Chi dovrebbe farsi portatore di queste istanze?

Mi aspetto che i verdi dovrebbero essere i primi motori di questa piccola ma importante rivoluzione.
Mi aspetto che il partito democratico dovrebbe recepire queste istanze, inglobando al suo interno quello che è un interesse di tutti.

E' chiedere troppo?

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