E se i riti fossero laici?
Abbiamo bisogno di riti. Ne abbiamo bisogno per conoscere e riconoscere i nostri compagni di strada. I riti sono momenti di socialità, di legittimazione reciproca. O per lo meno potrebbero esserlo, se fossero laici. Invece spesso i riti sono sostenuti dalla fede. In Dio, o nel Milan, o nel Duce di turno. E allora smettiamo di guardare a chi sta vicino a noi, e invece guardiamo in alto, o in basso, fa niente. Ma guardiamo altrove. Sarebbe bello se potessimo andare in chiesa, a celebrare il rito della presenza collettiva, della solidarietà. Andare li senza credere nel trascendente, ma per il piacere di essere li insieme agli altri. Credendo, fermamente, nell'umanità. Io credo in te, tu in me. Non abbiamo bisogno di trascendere. Anzi, avremmo proprio bisogno di restare con i piedi per terra.
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